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Chiesa di S. Maria di Costantinopoli

 I primi lavori per la costruzione di questa chiesa risalgono ai primi anni del 1800. Ma la sua costruzione si protrasse nel tempo e quasi certamente fu consacrata nel 1867 come si legge sia sul rosone del pavimento della chiesa, che oggi si trova nella sagrestia dopo i restauri del 1992, sia sugli affreschi della cupola. Con tutta probabilità la chiesa di S. Maria di Costantinopoli andò a sostituire una piccola chiesetta risalente al 1550 con la stessa intitolazione meglio conosciuta come “S. Maria d’o Puopolo” e di cui rimangono sull'omonima collina solo alcuni resti delle mura perimetrali. La chiesa si trova nel rione Casale, nell'attuale Piazza Europa, nella parte alta del paese.

Sul portale d’ingresso troviamo un grazioso pannello in ceramica con l’effigie della Madonna di Costantinopoli collocata in una nicchia in gesso e realizzata nel 1932 dalla Ceramica Pinto di Vietri sul Mare. Al suo interno c’è una bella statua raffigurante la Madonna delle Grazie portata in processione per le vie del paese ogni anno agli inizi di giugno. La chiesa si presenta a navata unica con transetto e torre campanaria. Ha pianta rettangolare con un transetto sormontato da una piccola cupola agli angoli della quale nelle vele troviamo raffigurati i quattro Evangelisti affrescati dal pittore Manzo. L’altare centrale è formato da marmi policromi con ai lati del tabernacolo dei tondi raffiguranti quattro angeli, mentre nella parte inferiore dell’altare c’è il simbolo mariano racchiuso in un cerchio.

Dopo l'alluvione del 1910 che la distrusse quasi totalmente, partono i lavori di rifacimento e il campanile viene realizzato tra il 1930 e 1940 nell'angolo compreso fra il transetto e la navata. In questa chiesa c’è poi una pala d’altare che raffigura la Madonna con Bambino e Santi, con molta probabilità qui portata dopo la distruzione della vecchia chiesetta in collina. Secondo alcuni studiosi l’opera potrebbe appartenere alla scuola dei D’Amato, pittori di Maiori che furono protagonisti dal 1575 ai primi decenni del 1600 con numerose commissioni di opere per le chiese della Costiera Amalfitana. Dopo un restauro dell'opera realizzato tra il 2010 ed il 2012 sulla pala d’altare è apparsa una firma anche se poco leggibile “Tanga”. Nel caso specifico si potrebbe pensare ai pittori napoletani Paolo a Francesco Tanga di cui però esistono scarse testimonianze di loro opere in Costiera Amalfitana. Nella piccola sagrestia di questa chiesetta rurale si conserva un bassorilievo in marmo a sfondo di una fontana a parete. All’interno della navata poi, proprio sopra la porta d’ingresso del tempio, esiste una piccola cantoria con un organo a canne. 

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